Premi Suva: nessun adeguamento retroattivo per il 2020

A causa della crisi economica causata dal coronavirus, il numero di incidenti è diminuito drasticamente. Tuttavia, quest'anno la Suva non potrà adeguare retroattivamente i premi. A seguito di un intervento dell'UFSP, la Suva non potrà rimborsare i danni minimi effettivi prima della fissazione dei premi del 2022. Secondo la SSIC, questo fatto porta a una diluizione dello sgravio inefficace e tardiva.

Il semi-confinamento di questa primavera ha colpito molte aziende, anche nel settore principale della costruzione. Sebbene la maggior parte delle imprese di costruzioni sia riuscita a rimanere operativa, in alcune regioni la situazione degli ordini è peggiorata in modo significativo. Ciò ha avuto ripercussioni dirette sul calo del numero di incidenti. Guardando al 2020 nel suo intero, si prevede un calo di circa il 6,5%.

Per alleviare le finanze delle aziende colpite dalla crisi in termini di premi Suva, la Suva ha creato in tempi brevi un gruppo di lavoro interno incaricato di trovare una soluzione semplice e rapida per il rimborso dei premi in eccesso alle imprese particolarmente colpite dalla pandemia. Questo gruppo ha sviluppato una soluzione basata su un adeguamento retroattivo dei premi LAINF per l'anno 2020. Con questa soluzione, validata legalmente dalle istanze della Suva e approvata da varie associazioni di categoria, la quota del premio netto sarebbe stata ridotta allo 0% per le componenti salariali interessate dalle misure dell’ILR.

 

No a quattro diverse proposte

A seguito di un intervento dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA), l'Ufficio federale della sanità pubblica UFSP ha respinto la soluzione della Suva, sostenendo che l’abbinamento della riduzione del premio e dell’indennità per lavoro ridotto ILR sarebbe illecito.

La Suva, l’ASA e le altre assicurazioni contro gli infortuni hanno quindi sviluppato tre nuove varianti che escludono l’indennità per lavoro ridotto ILR, e tengono invece conto del mutato livello di rischio delle singole imprese. Anche queste tre varianti sono state respinte dall'UFSP, in particolare con la motivazione che esse miravano a un adeguamento retroattivo del livello di rischio senza che vi sia alcuna modifica duratura della struttura aziendale.


 
Nessun rimborso prima della fissazione dei premi 2022 
Non sarà quindi possibile adeguare i premi nell'anno in corso, il che comporterà per il 2020 eccedenze di premio straordinarie per le corrispondenti classi di rischio. Queste saranno quantificate nel 2021 per classe di rischio e per ramo assicurativo (LAINF P e LAINF NP). Sono da attendersi differenze nei tassi tra le diverse classi di rischio, a seconda dell'impatto della pandemia di coronavirus. Le conseguenze saranno indicate per quanto possibile separatamente, mentre altri sviluppi non collegati alla pandemia non saranno presi in considerazione. Il rimborso avverrà sotto forma di riduzione del premio. Ulteriori dettagli sulle condizioni di rimborso, si trovano qui.
 
Un’occasione persa per l’UFSP 

Gli impresari costruttori, ma anche altri settori colpiti dalla crisi, dovranno quindi aspettare un altro anno per recuperare il loro denaro, che fino ad allora rimarrà dormiente nelle casse, nonostante l'acuta necessità di agire. Inoltre, il sistema scelto discrimina le imprese di costruzioni che in alcuni Cantoni hanno dovuto sospendere l'attività di costruzione per ordine del governo. Con la proposta originale della SUVA, nell’anno in corso avrebbero già ricevuto un rimborso proporzionale al premio assicurativo pagato in eccesso. Il modello, che è stato approvato dall'UFSP dopo un lungo periodo di indecisione, ora diluisce il rimborso del premio anche in quelle regioni che sono state in gran parte risparmiate nella prima ondata del coronavirus.

La SSIC protesterà presso l'UFSP contro questo modo di agire. Sebbene le imprese di costruzioni non siano colpite nella stessa misura dalla crisi sanitaria, ne sono toccate comunque tutte. Le imprese che sono state colpite in modo particolarmente duro potrebbero, nel peggiore dei casi, fallire nel giro di un anno. È quindi tanto più deplorevole che l'UFSP non abbia voluto utilizzare il suo margine di manovra amministrativo per consentire alla Suva di fornire un sostegno finanziario a queste imprese in modo rapido e senza complicazioni burocratiche. Si trattava solo di rimborsare i premi in eccesso già pagati dalle imprese stesse, e non di creare nuovi aiuti finanziati da altri.

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Schweizerischer Baumeisterverband

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