Rimborso delle eccedenze dovute al coronavirus da parte della Suva

In relazione al Covid-19, la Suva prevede un calo degli infortuni sul lavoro di circa il 6,5% nel 2020. Poiché l'Ufficio federale della sanità pubblica UFSP ha rifiutato il rimborso diretto con effetto retroattivo dei premi in eccedenza dell'anno in corso, la Suva non può rimborsare il denaro prima della fissazione dei premi nel 2022. L'importo corrispondente sarà dedotto dai premi del 2022 (vedi anche questo articolo sullo stesso argomento).    
 

Tutte le aziende del medesimo settore ricevono la stessa percentuale di riduzione delle eccedenze in relazione al loro premio netto. Le eccedenze di premio straordinarie possono verificarsi sia nell'assicurazione contro gli infortuni professionali (LAINF P) sia nell'assicurazione contro gli infortuni non professionali (LAINF NP). Ciò è in contrasto con la soluzione originale, in cui un rimborso sarebbe stato possibile solo sui premi LAINF P.

Insieme all'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA) e all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la Suva ha sviluppato una risposta in linea con questo principio. Non è ancora possibile determinare con esattezza l'entità delle eccedenze straordinarie della Suva per il 2020, soprattutto poiché la massa salariale per il 2020 non arriverà prima del 2021 e le fatture per le prestazioni assicurative effettivamente erogate arriveranno con un ritardo di diversi mesi. Tuttavia, si può già presumere che il calo degli infortuni sul lavoro sarà di circa il 6,5% e quello degli infortuni non professionali di circa il 7,5%.


 
Una percentuale unica per classe di rischio 

L'eccedenza di entrate viene convertita in una percentuale del premio annuo effettivo per ciascuna classe di rischio e rimborsata mediante una «riduzione delle riserve di compensazione», sia per la LAINF P sia per la LAINF NP. Si noti che il tasso percentuale è lo stesso per tutte le imprese della stessa classe di rischio. I settori, le cui riserve di compensazione sono basse o addirittura negative, beneficiano di un rimborso solo se nella loro classe di rischio è possibile determinare un'eccedenza di entrate dovute al coronaviurs.

In alcune classi di rischio, prima del 2020 erano già state accumulate consistenti riserve di compensazione. Tali eccedenze continueranno ad essere pagate secondo le norme già in vigore. Per evitare che il limite del 15% dei premi netti rimborsabili all'anno renda impossibile un ulteriore rimborso delle eccedenze dovute al coronavirus nel 2020, il limite viene aumentato in questi casi.

L'Ufficio federale della sanità pubblica UFSP ha confermato la conformità legale della soluzione sopra descritta.

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