Uno strumento di controllo importante

Il Ticino conosce bene l’importanza dei controlli sul mercato del lavoro vivendo alcune dinamiche tipiche di una regione di frontiera. Pandemia a parte basti pensare che normalmente circa 65'000 frontalieri varcano quotidianamente il confine, pari a quasi il 25% di tutta la forza lavoro. Solo nel settore delle costruzioni, compreso l’artigianato, parliamo di circa 8000 persone. A questi si aggiungono l’equivalente di 2500 -3000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno dati dalle prestazioni professionali di distaccati e indipendenti. In questo contesto è chiaro a tutti quanto sia complicato, ma importante, garantire una concorrenza leale, dove quindi non vi sia spazio per delle scorrettezze volte ad accaparrarsi i lavori non rispettando le regole svizzere.  


A questo scopo sono diversi gli organi in campo, da quelli cantonali come l’ispettorato del lavoro o la polizia a quelli invece di carattere privato come la Commissione paritetica cantonale del settore o l’Associazione interprofessionale di controllo (AIC), un organo paritetico creato in Ticino da 22 associazioni professionali per controllare proprio i prestatori di prestazioni soggetti all’obbligo di notifica. 


Una prima sfida è quella di fare in modo che i vari organi possano collaborare tra loro garantendo quindi un impiego ottimale delle risorse messe in campo ed evitando i doppioni. Secondariamente i controlli devono servire ad evitare gli abusi, senza però penalizzare coloro che si comportano correttamente, il che significa avere un meccanismo efficace ed efficiente che permetta di capire rapidamente se ci sono delle irregolarità, evitando quindi burocrazia inutile e perdite di tempo. 


Un contributo importante a questo scopo può darlo sicuramente l’Associazione paritetica Sistema di informazione alleanza della costruzione (SIAC) con la banca dati e il suo tesserino di riconoscimento che consente appunto di avere uno strumento semplice per verificare rapidamente che coloro che sono sul cantiere, dove normalmente sono presenti più imprese, sono lavoratori in regola sotto ogni punto di vista. Un modo proprio per arginare in maniera efficace il fenomeno della concorrenza sleale.  


In questo senso il Ticino, che spesso può essere visto come un precursore di determinate dinamiche che poi si espandono al resto della Svizzera, può essere una regione che trarrà notevoli benefici dall’introduzione di questo strumento, a maggior ragione dopo che le camere federali hanno, in maniera praticamente unanime, indicato che le associazioni paritetiche debbono poter utilizzare il numero AVS per identificare i lavoratori in maniera univoca.  


Una dimostrazione che il partenariato sociale è capace, se c’è la buona volontà da ambo le parti, di produrre dei risultati concreti e nell’interesse di tutti (come appunto è il caso dell’AIC). Il SIAC ne è la dimostrazione a livello nazionale, dalla quale il Ticino può sicuramente trarre molti benefici. 

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Schweizerischer Baumeisterverband

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